Le cicerchie sono dei legumi che assomigliano a dei piccoli sassi, di colore bianco-grigio o giallo opaco e di forma irregolare.
Molto diffuse nelle Marche, in Abruzzo, nel Lazio e in Sicilia, un tempo rappresentavano uno degli alimenti principali della tradizione contadina.
Per anni, erroneamente, sono state ritenute alimento nocivo, perché causavano disturbi neurologici a causa di un particolare “acido” in esse contenuto.
In realtà, non è la cicerchia a fare male, ma il consumo eccessivo e la cottura sbagliata: basta infatti un ammollo e una cottura prolungata per non causare effetti negativi sull’organismo umano.
Solo recentemente le cicerchie sono tornate in auge ed è stato riconosciuto come un alimento sano e ricco di nutrienti, si possono consumare senza problemi in una dieta vegetariana e sono alla base di molte ricette gustose e salutari.
Anzi, l’Italia ha accreditato le cicerchie raccolte in alcune zone del Centro e Sud Italia come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT).
Proprietà delle cicerchie
Ricche di proteine e protagoniste in numerose ricette di zuppe e polenta, le proprietà delle cicerchie sono ormai riconosciute a livello nazionale.
Come tutti i legumi, le cicerchie sono ricche di proteine, motivo per cui possono essere inserite nelle diete vegetariane e vegane con numerosi benefici per l’organismo.
Inoltre, il loro alto contenuto di calorie le rende un’ottima fonte di energie.
L’assunzione delle cicerchie favorisce la digestione e il metabolismo, apporta benefici alla memoria e alla funzionalità cerebrale.
Le fibre favoriscono la funzionalità intestinale, stimolando la peristalsi contrastando quindi la stitichezza.
Le cicerchie sono povere di grassi ma molto energetiche, per questo è un alimento consigliato in caso di stanchezza o convalescenza, ma anche nell’alimentazione di chi pratica sport.
Stimolano la memoria e migliorano il tono muscolare, fanno molto bene a cuore, muscoli, ossa e denti, in particolare grazie al contenuto di vitamina A.
Come cucinare le cicerchie
La probabilità di un’intossicazione dalla cicerchia può essere abbassata tenendo in ammollo il legume in una ciotola con acqua e sale per almeno 24 ore.
Dopo l’ammollo, le cicerchie vanno risciacquate e bollite in una pentola con acqua senza aggiungere sale. I tempi di preparazione delle cicerchie, quindi, sono piuttosto lunghi, molto di più rispetto ad altri legumi come i ceci o i fagioli, ma possono diminuire con la pentola a pressione.
Una volta terminato il processo di preparazione delle cicerchie, possono essere consumate o cucinate come tutti gli altri legumi, perfette sia in estate che in inverno.
Diffuse soprattutto tra Lazio, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia e Sicilia, le cicerchie sono entrate a far parte della cucina tradizionale italiana.
Non si trovano molto facilmente, ma sono di fatto protagoniste di alcune ricette tradizionali e si cucinano anche in India e sulle coste africane.
Alcuni degli usi più comuni delle cicerchie riguardano la preparazione di piatti tradizionali regionali come zuppe, minestroni e puree in alternativa al classico purè di patate.
La macinazione delle cicerchie permette di ottenere una farina che viene utilizzata per preparare crespelle, polente e focaccine.
Le cicerchie si utilizzano anche come condimento per la pasta o per preparare un contorno in abbinamento a pomodorini, patate, carote, sedano e cipolle.
La cicerchia, conservata senza danneggiare l’involucro, si mantiene a temperatura ambiente anche per due anni, in luogo fresco e asciutto.
Cicerchia: origine
La cicerchia ha origine in Medio Oriente, dove venivano usate per fare pane, puree e zuppe tradizionali.
Tuttavia, si consumano in Italia sin dal tempo degli Antichi Romani, ma se n’è trovata traccia già in Mesopotamia più di 8000 anni fa: i greci le chiamavano lathiros, mentre i romani cicerula.
Valori Nutrizionali e calorie delle cicerchie
La cicerchia è un legume particolarmente ricco di vitamine del gruppo B e vitamina PP (B3) che può essere consumato di tanto in tanto senza problemi, in qualsiasi stagione.
Le cicerchie contengono anche sali minerali, fibre e polifenoli e sono una fonte di calcio e fosforo.
100 g di cicerchie contengono 315 kcal e circa:
- 40,38 g di carboidrati;
- 36,17 g di proteine;
- 11,44 g d’acqua;
- 9,74 g di lipidi;
- minerali: potassio, fosforo, magnesio, calcio, ferro, zinco, sodio, selenio;
- vitamine: A, gruppo B e C.
Differenza tra ceci e cicerchie
La pianta della cicerchia è molto simile a quella dei ceci, ma è ancora più resistente a climi torridi e secchi e terreni inospitali.
I semi delle cicerchie sono di colore chiaro, molto simili ai ceci, ma a differenza di questi ultimi presentano una forma particolare, quadrangolare e molto irregolare.
Nessun seme di cicerchia sarà mai uguale ad un altro.
I tempi di cottura delle cicerchie sono più lunghi rispetto ai ceci e il loro sapore è più delicato.
Rispetto ai ceci, le cicerchie possono essere usate per una varietà più vasta di ricette, per preparare primi piatti, come zuppe calde e paste, ma anche per arricchire l’insalata e come contorno per secondi piatti di carne o pesce.
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